ho appena finito di commentare il film su ioma, anzi ne approfitto per invitarvi a farci un giro, si votano i migliori film dell'anno, iscrivetevi subito!!
IOMA - ITALIAN ONLINE MOVIE AWARDSPosto il commento che ho fatto nel forum, nel
topic dedicato a revolutionary roadcontiene spoiler
REVOLUTIONARY ROADE' senza dubbio uno dei film più spiacevoli che abbia visto quest'anno. Una storia senza speranza, il decadimento di ogni certezza, la distruzione dell'amore e dei sogni, un cammino inesorabile verso la solitudine e la frustrazione.
Al centro una coppia come tante, che però si crede speciale, che vede distruggersi ogni tentativo di fuga da un'esistenza grigia, senza vita, piegata dalla routine e dal lento spegnimento dell'affetto. Frank e April s'incamminano verso la vita con in testa un futuro pieno di soddisfazioni, sempre rimandato dalle solite coincidenze che non fanno che rimandare la realizzazioni dei propri sogni. S'innamorano nel pieno della giovinezza, quando tutto è possibile, quando si può diventare chi si vuole senza alcuna remissione. Poi il caso li fa diventare la solita coppia ingabbiata nel matrimonio, annoiata dalle solite uscite con gli amici a bere, con lei casalinga dedita ai figli che vede infrangersi anche i più piccoli desideri e lui incastrato nella routine del lavoro (Mendes lo mette a fuoco genialmente con la scena dove scende le scale, grigio come tutti gli altri, uguale a tutti gli altri, e non gli concede neanche di stare al centro dell'inquadratura).
Poi April fa quello che purtroppo cambierà per sempre le loro vite: si ribella ad un'esistenza ipocrita dove le persone sono schiacciate dalla società. Ha un'idea forse infantile, che forse non servirà a nulla, ma che genera in loro il ritorno dell'aspettativa, la capacità di sognare e vivere per qualcosa che ormai avevano perduto. Le conseguenze saranno irriparabili...e qui Revolutionary Road sale all'apice della sua critica, non risparmia nessuno, tutti sono colpevoli e tutti sono innocenti, in un mondo dove l'unico a dire cose sensate è un pazzo uscito dal manicomio, come se l'assenza di vita nelle persone fosse diventata la normalità. Il film porta all'estremo una situazione assolutamente attuale e universale, quella dell'abbattimento dell'individuo, con i suoi sogni e le sue speranze, e condanna anche l'amore, inteso come legame con gli altri, dove nessuno è capace di ascoltare gli altri e di comprenderli, dove nessuno vuole davvero amare. L'amore tra Frank e April viene distrutto dalla pesantezza del quotidiano, dall'assenza di un motivo, una ragion d'essere. Frank lo accetta, si cala nella zona di sicurezza dove non bisogna misurarsi con le proprie capacità e le proprie responsabilità, dove il quieto vivere la fa da padrone. April invece non lo accetta, si accanisce contro l'idea di essere per sempre solo una madre, solo una moglie, solo una casalinga dove non riuscirà mai a scoprire chi è veramente. O forse è incapace di vedersi come una persona che non sarà mai soddisfatta di niente, la persona, come tante, incapace di accontentarsi, sempre bramosa di qualcosa in più, ala continua ricerca di un qualcosa. L'odio che viene a crearsi tra i due spezza il cuore, le frustrazioni tipiche della vita di coppia li schiaccia e loro non riescono a uscirne. L'unica domanda possibile è: accettare o non accettare la vita nella sua dimensione più modesta e discreta? April non può, e prende una decisione estrema, che non solo pone fine alla "strada rivoluzionaria" che aveva intrapreso, ma che urla in maniera sbalorditiva il suo rifiuto ad adeguarsi alla società, alle convezioni, ai giudizi degli altri.
Un film che pesa come un macigno, che ci condanna, che racconta in maniera precisissima la sua critica e ciò che mette sotto la sua lente osservatrice.
Splendide alcune idee registiche, come la scena iniziale che in un attimo inquadra il rapporto tra Frank e April: la loro camminata nel silenzio, lontani l'uno dall'altro, mentre escono dal teatro. Il vicino di casa, Shep, che osserva la casa dei Wheeler nella sua perfezione e April che fa lo stesso alla fine del film, come a significare che è uscita da quel mondo piatto e pieno di bugie. Il finale, ovviamente, forse la scena più agghiacciante dell'intero film (in sala alcuni ridevano, di quelle risate compiaciute, come a confermare l'atteggiamento del marito, senza capire cosa davvero significhi e cosa significhi nei loro riguardi, quindi) è perfetto per completare il cerchio dell'assenza di legami che domina tutto.
Un duo di attori MAGISTRALE e una serie di comprimari, dove ovviamente Shannon si erge davanti a tutti, rendono in maniera perfetta tutta la complessità di questo film che parla a tutti, nessuno escluso, in maniera spietata e perfettamente lucida. Mendes non si compiace mai, ma anzi, si avvicina al film mettendosi al servizio incondizionato dei personaggi e dei loro atti, quindi degli attori, ed era l'unico modo per dipingere questa bellissima e orribile storia.
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Leonardo Di Caprio è magistrale. Perfetto. Spezza il cuore.
dal
topic su di caprio:
Lo sguardo è proprio quello che rende questa interpretazione tra le migliori dell'anno e tra le sue migliori.
prima nero di rabbia e frustrazione, poi pieno di sensi di colpa, poi immerso nella prospettiva del sogno e del cambiamento, poi dubbioso e combattuto, poi addolorato e deciso e infine, ed è qui che è al suo apice, assolutamente magistrale nel far cadere qualsiasi rete di sicurezza e mettere alla luce il totale abbandono al bisogno di amore e di conferme. Quando lei gli intima di lasciarla sola e lui fa quell'"ok" pieno di sottomissione, con quello sguardo che trasmette un'infinità di cose, dall'amore per lei alla paura, dalla ferita nell'orgoglio al desiderio di cancellare tutto e tornare innamorati come prima.
Di Caprio trasmette tutto questo con lo SGUARDO.
Un'interpretazione complessa, fragile, piena di debolezze, di contraddizioni, esprime all'ennesima potenza la personalità di Frank, al di là di cosa gli offre il copione, azzecca in pieno quella paura del cambiamento, quella fossilizzazione nella routine che lo annoiano ma che lo fanno sentire al sicuro.
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E veniamo a
KATE...[sempre tratto dal
forum, topic dedicato a kate]
Non ho parole per l'interpretazione più bella che Kate Winslet abbia mai regalato.
Aspettavo da sempre un ruolo così, dove la Winslet potesse esprimere all'ennesima potenza tutta la sua bravura.
Senza se e senza ma: la migliore dell'anno!
Il ruolo è difficilissimo, la complessità di alcune scene è incredibile e il modo con cui dipinge questo personaggio è memorabile.
Ovviamente la parte da padrone la fanno le scene cariche di tensione e di rabbia come le litigate (quando dice "le persone diventano solo più brave a mentire" è impressionante, come tutta la scena) ma quello che più mi ha colpito sono alcuni piccoli momenti, alcuni sguardi (quando chiude gli occhi dopo l'orrenda frase che le dice Shannon: dice tutto quello che prova senza parole) alcune espressioni che rendono il personaggio autentico e assolutamente vero.
Il dialogo con Shep al bar è STRAORDINARIO, è un monologo che mette in luce tutta la personalità e tutto il dolore di April e lei lo rende in maniera perfetta, con quella smorfia tra il "non posso andare via" e "non posso restare" che dice davvero tutto. La telefonata finale spezza il cuore, con quella rottura nella voce, e quando bacia Frank per l'ultima volta in una chiusura degli occhi è come se parlasse.
Magistrale davvero, posso dirlo senza temere nessuna mancanza di obiettività.
E' un dolore per me scalzare holy smoke dalla prima posizione che deteneva da ormai 10 anni (ha resistito pure a Little Children ed Eternal Sunshine ) ma è in questo film è davvero straordinaria. E' da brividi per l'autenticità che esprime.